Ogliastra è: cultura
L’Ogliastra è una regione ricca di storia, arte e tradizioni. La lingua ogliastrina fa parte del patrimonio culturale della subregione. Importante è la presenza di nuraghes, bronzetti, antichi centri metallurgici come S’Arco ‘e Is Forros, sito archeologico nel territorio di Villagrande Strisaili. Di Ulassai è l’artista Maria Lai, entrata a far (parte con diritto) nella lista degli artisti italiani più talentuosi del secolo scorso.
La lingua ogliastrina : sa limba
In Ogliastra si parla ancora la lingua ogliastrina. Non il sardo istituzionale, scelto della regione per i documenti ufficiali e riconosciuto come lingua minoritaria dalla comunità europea. In generale il sardo è composto da idiomi a volte diversi, che si mescolano tra loro, anche nello spazio di pochi kilometri, tra un paese e l’altro. È molto comune infatti che in zone limitrofe, il vocabolo che identifica il medesimo oggetto, sia pronunciato in maniera marcatamente differente. La lingua ogliastrina è una variante del sardo campidanese anche se presenta influenze del nuorese e del logudorese. Nei secoli, ha inoltre inglobato contaminazioni derivanti da vari idiomi continentali. Tra tutti spicca lo spagnolo. Termini come ventana/ finestra, beranu/primavera simile alla parola verano (estate), cresia/ chiesa simile a iglesia, sono solo tre esempi pratici. L’ogliastrino non è una lingua facile, ho impiegato anni per impararlo. Tra di loro, gli ogliatrini parlano la loro lingua e come per la terra, anche l’idioma, ha sulla popolazione un forte impatto emotivo, di forte appartenenza.
Chi non capisce la lingua ogliastrina può chiederne la traduzione, come ho fatto io per impararlo, come si fa quando si viaggia in paesi stranieri.
La Sardegna è Italia, ma la Sardegna ha una sua identità che deve essere rispettata.

Nuraghe Serbissi (Osini)
Archeologia
- Cos’è un nuraghe?
- Perché era così importante questa struttura per i popoli nuragici?
- A cosa servivano le tombe dei giganti?
- Perché le domus de janas sono identificate come piccole case di fate che vegliano il sonno dei bambini?
Domande che, chi vuole approcciarsi all’isola, dovrebbe porsi; cercando di darsi delle risposte, visitando gli innumerevoli siti archeologici presenti sul territorio, solo così è possibile percepire il fatto che la Sardegna non è solo mare. In Sardegna sono stati individuati e censiti circa 7000 nuraghi o nuraghes. Torri a forma di tronco di cono, posizionate spesso in luoghi isolati, su altipiani o addirittura monti. Si ipotizza che la loro funzione fosse difensiva, religiosa oppure civile. Purtroppo non si hanno scritti o documenti risalenti alle epoche in questione. Le poche testimonianze ed i manufatti rinvenuti sui siti, secondo gli archeologi, lasciano credere che gli antichi sardi fossero un popolo di guerrieri e di naviganti, che hanno solcato il Mar Mediterraneo, lasciando le loro impronte in paesi lontani come l’Egitto.

Naval battle of Delta, peuples de la mer, Medinet Habu Ramses III. Tempel Nordostwand © https://commons.wikimedia.org/wiki/User:Oltau
Gli Shardana
Chi erano gli Shardana? Una teoria, non comprovata da fatti, vorrebbe che gli Shardana fossero guerrieri assegnati come scorta di Ramses II, durante la battaglia di Qadeš. Nelle raffigurazioni del combattimento, rinvenute nei templi dedicati al faraone, i corredi bellici di questi combattenti, se paragonati, appaiono molto similari a quelli degli antichi guerrieri sardi. Degna di nota anche l’assonanza del nome Shardana con la scritta SRDN, rinvenuta sulla Stele di Nora, ovvero la prima iscrizione conosciuta del nome Sardegna. Nonostante la mia crescente passione per la storia antica dell’isola la mia conoscenza effettiva, in proposito, è veramente agli albori. Durante le mie gite, cerco sempre di far rientrare qualche sito archeologico da visitare.
Archeologia in Ogliastra
Prevalentemente risalenti all’età nuragica e pre nuragica i siti archeologici in Ogliastra sono innumerevoli, alcuni di notevole importanza:
- Arzana: Nuraghe Ruinas
- Osini: Nuraghe Serbissi
- Tertenia: Nuraghe Longu
- Lanusei: Tombe dei giganti Seleni
- Triei: Tomba dei giganti di Osono
- Cardedu: Domus de janas di Monte Arista
- Baunei: Betilo antropomorfo del Golgo
- Jerzu: Nuraghe Gessittu
- Cardedu: Nuraghe De Perdu
- Baunei: Nuraghe Pedrusaccu
- Villagrande Strisaili: Complesso archeologico di S’Arco e Is Forros
- Lanusei: Nuraghe Gennacili o Monte Seleni
- Ilbono: Complesso archeologico di Scerì
- Osini: Nuraghi Sanu e Orruttu
- Villagrande Strisaili: Parco Archeologico di Villagrande
- Lanusei: Parco Archeologico di Lanusei
- Lotzorai: Parco Archeologico Lotzorai
- Tortolì: Zona Archeologica di Tortolì San Salvatore
- S’Ortali ‘e su Monte: Complesso archeologico di S’Ortali ‘e su Monte Tortolì
- Villagrande Strisaili: Area archeologica di Sa Carcaredda

Murale a Loceri
Arte
Oltre ai manufatti legati all’epoca nuragica, ed i tanti i siti archeologici da visitare, in Ogliastra è presente un’antica tradizione tessile, tramandata di generazione in generazione. Sono diversi i laboratori, in vari paesi, che si occupano di produrre, a telaio antico, varie tipologie di oggetti. Ulàssai è uno di questi luoghi. La cooperativa Su Marmuri realizza splendidi prodotti ispirati alle opere di Maria Lai che del piccolo paese ogliastrino era originaria. Sempre ad Ulàssai è possibile visitare la Stazione dell’Arte, il CAMUC ed il museo a cielo aperto dedicato all’artista. In Ogliastra è diffusa la tradizione della scultura di opere in pietra, legno e dell’arte orafa. In diversi paesi sono presenti i famosi murales sardi. I centri abitati sono trasformati in gallerie d’arte a cielo aperto grazie ai disegni sui muri che hanno doppia funzione: narrare storie del passato, usanze, leggende e rendere più belle le abitazioni.