Autunno in Barbagia ottobre 2025: le tappe
Con l’arrivo di ottobre, la stagione dalle foglie color bronzo, Autunno in Barbagia entra nel vivo. Una manifestazione diventata, anno dopo anno, un vero e proprio rito collettivo, una celebrazione della Sardegna più autentica e genuina.
Tra borghi sospesi nel tempo, corti aperte e profumi di mangiarini buoni, Autunno in Barbagia è un viaggio che unisce cultura, sapori e tradizioni ancestrali.
4-5 ottobre: Lula, Meana Sardo, Orotelli
Lula apre le sue cortes con i profumi di purpuza, s’aranzata, sos vuvusones e su filindeu, uno dei piatti più rari al mondo. I mestieri antichi tornano a vivere tra le mani esperte di su mastru erreri (il fabbro), mentre le maschere di su Batileddu preannunciano l’anima arcaica del carnevale.
A Meana Sardo, il Mandrolisai scorre nei bicchieri tra pigiature d’uva, pani artistici (pani pintau) e pan’e saba. Tra le vie del borgo si rievoca “A poltari su Strexiu de sa Sposa”, antico rito nuziale che racconta il legame profondo tra la terra e la vita.
Orotelli, infine, accoglie i visitatori tra danze popolari, musica folk e teatro. Le maschere dei Thurpos, protagoniste del carnevale barbaricino, incarnano le radici più profonde del paese.
- Artigiano campanaccio
- Campanacci
11-12 ottobre: Gavoi, Lollove, Onanì, Tonara
Gavoi, affacciata sul lago di Gusana, è un abbraccio tra montagna e acqua. Tra arte, tradizione e gastronomia, il paese si trasforma in un luogo d’incontro dove l’ospitalità è di casa.
Lollove, minuscolo borgo con appena 15 abitanti, custodisce una leggenda eterna: “Non crescerai e non morirai mai”. Un luogo sospeso nel tempo, che ha ispirato anche Grazia Deledda nel suo romanzo La Madre.
Onanì racconta la Sardegna pastorale. Qui il porcheddu, cotto allo spiedo e aromatizzato con sale e mirto, è molto più di un piatto: è un simbolo di identità, lavoro e condivisione.
A Tonara il profumo del torrone invade le strade. Famosa per la sagra pasquale, la cittadina celebra anche in autunno l’arte dolciaria sarda. Tra pittiolos, tappeti e manufatti in legno di castagno, Tonara incanta con la sua creatività e maestria. Tra le tradizioni più suggestive spicca la produzione artigianale dei campanacci, grandi campane in bronzo che ancora oggi vengono legate al collo degli animali per riconoscerli e proteggerli dagli spiriti maligni.
- Produzione formaggio (Orgosolo)
- Dolci tipici di Orgosolo
18-19 ottobre: Belvì, Orgosolo, Sorgono
Belvì è sinonimo di salumi d’eccellenza, frutto di lavorazioni lente e sapienti. Qui, tra le vie del centro storico, si riscoprono anche i giochi di un tempo, come su tirollasticu e su giogu de sa fune, che riportano alla memoria un’infanzia semplice e autentica.
Orgosolo, con i suoi murales, racconta storie di lotta, poesia e identità. Un paese che si legge sulle pareti ma che si assapora anche nella tradizione: un pranzo con i pastori a base di maialetto arrosto, pane carasau e liquori fatti in casa; mangiarini buoni da assaporare e ricordare.
Sorgono è il cuore della Barbagia del vino. Qui si rievoca “Sa ‘innenna”, il rito sacro della vendemmia, seguito da “Sa catziadura”, la pigiatura dell’uva. Il paese si trasforma in una cantina a cielo aperto, tra degustazioni, mostre, convegni e musica.
25-26 ottobre: Olzai, Ottana
Olzai celebra l’antica arte dell’intreccio dell’asfodelo, patrimonio che solo poche donne ancora oggi custodiscono. Una pratica antichissima, che trasforma una pianta umile in oggetti d’arte carichi di storia e identità.
Ottana, durante Autunno in Barbagia ottobre 2025, diventerà un vero e proprio teatro a cielo aperto. Con la comparsa delle maschere ancestrali dei Boes, Merdules e Sa Filonzana avrà luogo il carnevale “fuori stagione” che racconta la lotta tra istinto e ragione, tra uomo e natura. Una danza che affonda le sue radici nel mito, nel mistero, nella visione ciclica della vita.
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