Su Casu Martzu (“su” sta per “il” in sardo) non è semplicemente un formaggio: è un rito, una sfida, un tesoro tanto raro quanto controverso, una memoria che sopravvive nel tempo come un canto a tenores sussurrato al vento.
Cos’è il Casu Martzu?
Il nome significa, letteralmente, “formaggio marcio” ma ridurlo a questo sarebbe un sacrilegio.
Il Casu Martzu nasce dal pecorino sardo, che, a un certo punto della stagionatura, viene lasciato “aprire” alla vita: le larve della mosca del formaggio (piophila casei) ne trasformano la consistenza, rendendolo morbido, cremoso, quasi liquido nel cuore.
Una metamorfosi naturale, al limite della legalità, che lo rende unico al mondo.
Un’esperienza per palati coraggiosi
Mangiare il Casu Martzu è un vero e proprio rito di passaggio. Il suo sapore deciso racconta storie di pastori, transumanze e tradizioni che resistono al tempo.
Chi ha il coraggio di assaggiarlo (perché sì, serve davvero coraggio) difficilmente lo dimentica. Esplode letteralmente in bocca con note piccanti, forti, pungenti, che sanno di terra, latte, vento e Sardegna.
Ogni morso è un frammento dell’isola, il racconto saporito di una tradizione culinaria che perdura nel palato con il suo gusto inconfondibile.

Casu martzu
Legalità e tradizione: il paradosso
Nonostante sia vietato dalle norme sanitarie europee, oggi il Casu Martzu è tutelato come patrimonio culturale.
In Sardegna, in particolare in Ogliastra e Barbagia, è ancora prodotto artigianalmente, nel rispetto di una tradizione secolare che nessuna legge ha mai potuto cancellare davvero.
Dove trovarlo
Non lo troverai nei supermercati, nemmeno dal pastore. Chi lo produce non lo vende; lo offre in segno di amicizia, di rispetto verso l’ospite.
Non si può comprare: si cerca, si conquista, si riceve in dono. Un dono prezioso perché simbolo di condivisione, rito, identità.
Il Casu Martzu: l’anima dell’Ogliastra
Parlare di Casu Martzu significa parlare di resilienza, di tradizione, di un modo antico e sincero di vivere il cibo.
È il simbolo di un’isola che non si piega, che conserva con fierezza i suoi riti più autentici.
In ogni sua forma c’è l’anima dell’Ogliastra: dura, sincera, profonda come le sue montagne e accogliente come i suoi silenzi.
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