Orgosolo il paese dei Murales

 

I murales di Orgosolo fanno del paese barbaricino un vero e proprio museo a cielo aperto.

Le mura, generalmente, delimitano le strade dandogli una precisa conformazione. Racchiudono case, ambienti familiari che avvolgono, come una corazza, i sentimenti e le emozioni di chi le abita.

Un muro dipinto, con un murale,  rappresenta un’apertura, una breccia sul significato di isolamento che questo può assumere.

Fenomeno artistico e sociale, un murale, può aprire un varco ad una forma potente di comunicazione.

La terminologia murale o murales (al plurale) fu concepita per differire questo tipo di arte dagli affreschi, iconografia classica legata alla sacralità ed alla religione.

 

I Murales di Orgosolo consultorio

Murales di Orgosolo “Consultorio”

Come nasce il fenomeno del muralismo

 

Il muralismo si sviluppò in Messico negli anni ’20 del secolo scorso. I muri dipinti dovevano esprimere gli ideali politici, culturali di quel periodo.

Negli anni seguenti, il fenomeno pittorico dilagò in diversi paesi del sud America: Argentina, Brasile, Cile.

Proprio in Cile, tra gli anni ’60 e ’70, artisti e uomini di profonda cultura usarono i murales come mezzo di comunicazione.

Adoperarono il disegno per ricoprire i muri delle fabbriche, delle comuni agricole di Santiago dando modo alla popolazione, ancora profondamente analfabeta, di conoscere il programma politico di Salvador Allende.

Con la morte di Allende, avvenuta in circostanze sospette durante il colpo di stato del 1973, molti artisti scapparono dal Cile.

Successivamente utilizzarono i murales per esprimere le loro e mozioni, legate al destino della loro patria natia.

 

I murales in Sardegna

 

 

I Murales di Orgosolo

Murales di Francesco Del Casino (Orgosolo)

 

In Sardegna, i primi murales furono realizzati nel 1968.

Mentre in tutto il mondo la protesta studentesca prendeva campo, il giovane Pinuccio Sciola, assieme ad altri artisti, iniziò a dipingere i vecchi muri delle case del piccolo paesino di San Sperate.

Il gruppo di pittori, convinti che questo tipo di disegni avessero un forte impatto comunicativo, decisero di creare un progetto estetico a doppia valenza: consolidare il legame tra l’arte e la sua funzione informativa e (più coraggiosamente)  tramite i messaggi sui muri, stimolare la coscienza popolare, incoraggiando importanti cambiamenti sociali.

Progettarono di creare un “paese museo” a cielo aperto, fruibile da tutti e realizzabile da tutti. L’obiettivo era quello di trasformare luoghi anonimi in ambienti ricchi di espressività.

 

Muri di fango e pietre che non avrebbero subito mutamenti, bensì, sarebbero stati “trasformati” dagli artisti, così, con tutte le loro splendide imperfezioni.

 

Lotta Pratobello

In ricordo della lotta di Pratobello (Pratobello / Orgosolo)

 

L’esempio di San Sperate fu la base su cui, nel 1975, ad Orgosolo, ebbe inizio una particolare ed operosa creazione di murales, soprattutto da parte dell’artista Francesco del Casino.

Artista di origine toscana, indagatore attento dei rapporti tra la modernità e l’arcaica realtà in cui il paese barbaricino viveva, si deve a lui la creazione di un movimento culturale che, in un breve periodo, coinvolse artisti sardi, scolaresche, abitanti, grazie ai quali, in soli tre anni, furono realizzati più di cento murales.

I murales di Orgosolo sono riconoscibili per il loro messaggio, spesso slegato dai canoni estetici classici.

Sono incentrati, principalmente, a diffondere contenuti politici, di lotta sociale contro le ingiustizie, la guerra, la politica imperialista.

Seguaci dell’ideologia comunista, gli artisti realizzavano i murales ad  Orgosolo come un manifesto, un atto di ribellione contro le istituzioni, contro la repressione e le servitù militari.

 

Pratobello murales

Murale dedicato a Pratobello

 

In paese, sono molti i dipinti dedicati alla lotta di Pratobello.

Un evento di  “insurrezione pacifica” che, nel 1969, vide giovani e anziani orgolesi impegnati, per giorni, settimane a contrastare i militari, arrivati dal continente con l’intenzione di realizzare una base militare sui prati dei loro pascoli.

Fu così che i murales di Orgosolo, da semplici opere d’arte, diventarono veri e propri strilloni.

Realizzati con il chiaro intento di smuovere le coscienze, spronare la comunità, “invitandola” a riscoprire l’importanza del proprio patrimonio culturale, arcaico, rurale. 

 

 

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