San Pietro in Golgo è una piccola chiesa bianca, situata sul supramonte di Baunei, a ridosso dalle meravigliose spiagge del Selvaggio Blu.
Da Tortolì , per arrivare al Golgo, ovvero la località principale del supramonte di Baunei, è obbligatorio prendere la vecchia 125 orientale sarda, strada che fino a non molti anni fa era l’unico percorso che collegava Cagliari a Nuoro.

SS Orientale Sarda 125
Raggiunto il piccolo paese di Baunei si prosegue ancora, verso l’alto, prendendo una stradina stretta fatta di curve, incorniciata da un panorama mozzafiato sul golfo di Arbatax.
Scollinando, ci si immerge nella natura selvaggia, per arrivare infine, ad ammirare un paesaggio che ricorda vagamente lo scenario lunare.
Sul percorso è facile incontrare caprette intente a smangiucchiare gli alberi “arrotondando” le fronde, come provette giardiniere.
Mucche in compagnia dei loro piccoli, maialini selvatici e asinelli sardi impertinenti, riconoscibili dalla croce nera sul dorso, che non disdegnano affatto la compagnia umana.
In mezzo a questo paesaggio di solitudine, spicca il bianco della piccola chiesa di San Pietro in Golgo. Un edificio semplice, circondato da muretti a secco, tipici della Sardegna antica.
Tutto intorno, montagne immerse nel silenzio, alberi di olivastri secolari, dai quali sembra aver origine il nome Ogliastra.
La leggenda di San Pietro in Golgo
Si narra che sul supramonte di Baunei, molti anni or sono, vivesse un mostro malvagio rassomigliante ad un drago, capace di uccidere chiunque con lo sguardo.
L’unico modo per placare la sua collera era sacrificare vergini, dandole in pasto al mostro. San Pietro, invocato dai fedeli, ingaggiò, in quel posto isolato, una lotta serrata contro l’essere immondo.
Il Santo, dopo averlo sconfitto, lo costrinse all’oblio nel “su sterru”, una grande voragine poco distante da dove sorge la chiesa.
I baunesi, riconoscenti, eressero la piccola costruzione in onore di San Pietro. Ogni anno, in occasione della sua festa, in giugno, il Golgo si anima per rendere omaggio al salvatore, danno vita ad una suggestiva processione.

Chiesa San Pietro
La festa di San Pietro è stata la prima processione tradizionale sarda a cui ho partecipato.
La scena che mi accoglie quando salgo al Golgo di Baunei, da allora, è sempre la stessa: ad aspettarmi gli asini dalla groppa crociata, che trotterellando raggiungono l’auto per essere carezzati sulla testa polverosa.
Attraverso il cancello in legno che delimita il muro della chiesa e mi siedo in una delle stanze in pietra che la circondano, le cumbessias.
Luoghi un tempo utilizzati come rifugio per pellegrini, giunti da vari paesi limitrofi, per festeggiare i santi durante le feste paesane.
In alcuni romanzi di Grazia Deledda sono rappresentati perfettamente gli utilizzi di questi piccoli ambienti, dotati di caminetto, tavoli rustici e panche sulle quali riposare.
Le attrazioni del Golgo
Dall’altopiano del Golgo, ovvero il supramonte di Baunei, è possibile accedere a punti panoramici mozzafiato e diverse spiagge della costa omonima. Tra le più conosciute, indubbiamente, è Cala Goloritzé sia per il percorso “relativamente facile”, sia perché, al contrario delle altre cale, il tragitto è abbastanza segnalato ed il sentiero risulta comunque riconoscibile.
Non è assolutamente pensabile, in ogni caso, di avventurasi soli, senza una guida esperta, all’interno della macchia, alla ricerca di sentieri riconducibili a scogliere a picco sul mare come Punta Giralidi o Punta Salinas oppure alle spiagge di Mariuolo, Biriala, Gabbiani. Il rischio di perdersi e di non ritrovare la strada è altissimo.
Questo tipo di escursioni, oltretutto, richiedono un’attrezzatura adeguata, esperienza e molto allenamento.

Cala Goloritzé
Sull’altipiano stesso, oltre alla chiesetta di San Pietro, si possono visitare le piscinette naturali nelle quali si abbeverano gli animali e la voragine di Su Sterru, il cratere della leggenda. Baratro tra i più profondi d’Europa, meta di ricercatori e speleologi.
Poco distante, in un contesto naturalistico affascinante, si trova il rifugio della Cooperativa Goloritzé. Qui si può pernottare e mangiare (su prenotazione). Il giardino del punto di ristoro è un piacevole salotto verde immerso tra olivastri e piante profumate.
Grazie ad un piccolo tratto di sentiero sterrato, nelle vicinanze, si può visitare la pietra monumentale raffigurante la faccia di un uomo.