Chi è Sant’Efisio? Qual è la sua storia? Perché la processione di Sant’Efisio è così importante per la città di Cagliari? Quando e come si svolge?

Sant’Efisio il simulacro
La storia di Sant’ Efisio
Efisio nasce a Gerusalemme, nella seconda metà del III secolo D.C. Una volta raggiunta l’età adulta entra nell’esercito. Viene mandato in Italia con il compito di perseguitare i cristiani.
Come San Paolo, durante una campagna militare, è disarcionato da cavallo, ed una croce si imprime sul palmo della sua mano destra usata per coprirsi gli occhi dal bagliore.
Convertito, arriva in Sardegna e dichiara apertamente la sua adesione al cristianesimo predicando il Vangelo.
Condannato a morte, nessuna tortura riesce a piegarlo, nemmeno il fuoco nel quale viene gettato. Imprigionato nel carcere situato sotto l’attuale chiesa di Stampace, nel timore di una sommossa popolare, è condotto a Nora per essere decapitato.
Le intercessioni

Traccas con donne e bambine in abito tradizionale
È attribuita, alla sua intercessione, la liberazione di Cagliari, della Sardegna intera, da una pestilenza datata 1652.
Fu chiesto al Santo di dispensare la popolazione sarda dalla terribile epidemia che aveva ucciso già tante persone.
Quando il dilagare della peste aveva causato migliaia di morti, i Consiglieri rinnovarono il voto promettendo solennemente a Sant’Efisio una festa in suo onore, per sciogliere il voto, ogni anno avvenire.
La peste smise di mietere vittime e dal 1657, senza interruzione, nemmeno durante la seconda guerra mondiale, neanche ai tempi del coronavirus, niente ha impedito al simulacro del Santo di recarsi in pellegrinaggio a Nora, luogo del suo martirio.
In seguito, nel 1793, i sardi chiesero nuovamente l’aiuto di Sant’ Efisio. Secondo la storia narrata, scacciò le navi dell’esercito francese, oramai prossimo all’attacco, provocando una serie di tempeste in mare, che allontanarono l’invasore.
La grande processione di Sant’ Efisio
I festeggiamenti in onore del Santo Martire si svolgono due volte all’anno: il 15 gennaio, giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la Memoria Liturgica, ed il 1 maggio, quando prende vita la grande processione di Sant’Efisio, che mira a sciogliere il voto, fatto dalla municipalità, durante la pestilenza.

Tracca di Pula
La vestizione del simulacro del Santo, custodita nella chiesa di Stampace, avviene nel tardo pomeriggio del 29 aprile.
Il 30 aprile è il giorno in cui i fedeli possono visitare Efisio, già adagiato nel cocchio.
La processione di Sant’Efisio inizia il 1 maggio alle 11 circa, dopo la messa solenne.
La sfilata è aperta dalle Traccas, ovvero carri trainati da buoi. Veri e propri musei (su quattro ruote di legno) della tradizione agro pastorale sarda.
Provenienti da diverse località della Sardegna si presentano agli spettatori addobbate con tessuti, coperte, tappeti e utensili della vita contadina.
Alle traccas segue la meravigliosa e coloratissima sequenza dei gruppi folk ,vestiti con abiti tradizionali, provenienti da varie parti dell’isola.
I cavalieri ed i Miliziani a cavallo, precedono l’arrivo del simulacro, in via Roma, davanti al comune di Cagliari.
La comparsa del cocchio è preceduto da Sa Ramadura; l’infiorata della strada di fronte al municipio, con profumati petali di rosa, sui quali, il Santo, passa accompagnato dal suono delle preghiere recitate (in sardo) dal lungo corteo che lo anticipa.

Sant’Efisio abito di Cagliari
A tal proposito, una della figure più importanti della processione è l’Alternos. Scelto dal Sindaco fra i consiglieri o gli assessori, rappresenta la cittadinanza del capoluogo, depositaria del voto fatto nel sedicesimo secolo.
Il tragitto del simulacro
Sant’ Efisio prosegue il suo viaggio a piedi, scortato dai fedeli, fino a casa Ballero, nel piccolo borgo marinaro di Giorgino.
Spogliato degli ornamenti preziosi, adagiato su un carro più semplice, riprende il suo itinerario fino a Nora passando da Sarroch e Pula.
Il 3 maggio, nel luogo del suo martirio, in una piccola chiesa prospiciente al mare, è celebrata una Messa Solenne in suo onore.
Il 4 maggio, il simulacro, riprende la strada del ritorno per Cagliari.
Il voto, per essere sciolto, è necessario che Sant’Efisio rientri nella chiesa di Stampace entro (non oltre) la mezzanotte dello stesso giorno.