La continentale dall’Ogliastra adottata: come tutto è iniziato

La mia è la storia di una continentale dall’Ogliastra adottata.

Ho trovato rifugio in Ogliastra, in seguito alla perdita di mio marito Silvano, un grave lutto al quale credevo di non poter sopravvivere.

Ho scelto di lasciare la Toscana, nel 2018, per disintossicarmi da una realtà soffocante, da due anni di grande dolore. Partita sola, con l’auto piena di cose di ricordi, mi sono “ritrovata” in Ogliastra non per caso, ma per scelta.

La Sardegna, in generale, sarebbe stato il luogo in cui noi ci saremo ritirati in vecchiaia. Per lui, per la voglia di vivere che lo ha accompagnato fino ai suoi ultimi giorni di vita, ho deciso che il nostro sogno si sarebbe comunque avverato. L’Ogliastra è stata la mia scelta. 

L’estate del 2018 è stata l’estate più dura, però, nonostante il profondo dolore da togliere il fiato che ogni giorno si svegliava e si addormentava con me ogni sera, ho trovato la forza di continuare il mio cammino.

Piano piano, mi sono riscoperta forte, tenace. Tutto questo è potuto accadere anche grazie alle persone che ho incontrato lungo il mio sentiero di rinascita, “veri esseri umani” nel tempo diventati amicizie sincere, legami potenti, quasi familiari.

Storia di una continentale dall'Ogliastra adottata

L’ Ogliastra mi ha aiutato ad allontanarmi dalle tossicità del nostro tempo.

 

Cresciuta in una città caotica come Firenze, nella quale il vortice della quotidianità mi distraeva da qualsiasi cosa mi circondasse, in Ogliastra, ho imparato ad apprezzare la natura che ogni giorno mi abbraccia, della sua ammaliante bellezza.

 

Il profumo dei ginepri centenari del Gennargentu, l’orizzonte del mare che si tinge di fuoco all’alba e di viola al tramonto, spiagge di chicchi d’avorio incastonate nell’ambiente selvaggio. Gli inverni miti, la neve sulle vette più alte. Le lunghe giornate di primavera, i bagni nelle notti d’estate più calde. Le pecorelle che trapuntano di bianco i verdi prati, cavalli in branco liberi che si godono il sole, i mufloni che corrono felici sui ripidi costoni di Punta La Marmora. 

 

“Un’ogliastrina più ogliastrina di tanti ogliastrini”.

 

Così mi dicono gli amici di essere diventata. Per il legame profondo che ho instaurato con la terra, ho deciso di parlare di questo posto stupefacente, stupefacente proprio come una droga.

Questa, in breve la storia di una continentale dall’Ogliastra adottata.

Un luogo magico che mi ha insegnato a dare priorità ad una vita lenta, consapevole, a misura di essere umano Mi ha fatto capire cosa significa vivere la vita per vivere.  

 

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