La storia di Tramas de seda

 

“Tramas de seda” è una delle maggiori attrazioni del paese di Orgosolo.

Il baco da seta è uno dei simboli del piccolo paese barbaricino. La produzione di seta è parte del patrimonio secolare e culturale di Orgosolo.

Maria Corda, insieme alla sua famiglia, da circa 200 anni, ne conserva i segreti della filiera artigianale.

La particolarità di tale produzione (di nicchia) è di essere sempre stata finalizzata alla realizzazione del famoso “Su Lionzu”; il copricapo da sposa giallo zafferano dell’abito tradizionale orgolese.

“Sono l’unica in Europa a occuparmi di tutta la filiera, dall’allevamento dei bachi da seta alla tessitura”

Fino alla prima metà del secolo scorso, tutte le donne di Orgosolo allevavano il baco, ne filavano la seta, per farla tessere alla famiglia Corda.

Oggi, quest’arte antica, è custodita solo nelle mani di fata di Maria e della figlia.

Il suo negozio, Tramas de Seda, adiacente a corso Repubblica (via principale di Orgosolo), è oggi un museo, dentro al quale, sono conservate le attrezzature necessarie per la produzione manuale di questo prezioso materiale.

 

 

Tramas de Seda: l’allevamento

 

Il processo di allevamento inizia a maggio, con la fioritura dei gelsi.

Le larve dei bachi, che non hanno mai subito incroci con altre razze, sono deposte in casse di legno dentro le quali, per circa 2 mesi, si nutrono di foglie di gelso.

Trascorso tale periodo, il bruco smette di cibarsi, ed inizia a costruire il suo bozzolo, emettendo una bava che, a contatto con l’aria, diventa filo di seta.

In seguito, per garantire il proseguimento della specie, Maria Corda sceglie dieci coppie di bozzoli: i bozzoli di femmina sono tondi, quelli del maschio sono allungati.

Sistemati in una nuova cassetta di legno, dopo circa dieci giorni nascono le farfalle, le quali, deponendo altre uova, daranno vita ad una nuova generazione di bachi.

Quest’ultimi, tenuti al fresco, andranno in letargo fino alla seguente stagione.

Maria Corda tramas de Seda

Maria Corda e gli strumenti del mestiere

 

La filatura

 

Dai bozzoli rimasti, dopo averne interrotto il ciclo vitale, Maria ne estrae la seta.

La preparazione del filo richiede molta precisione e pazienza. La seta è un materiale molto fragile, si annoda e si rompe facilmente.

Per questo, per dar forma ad una matassa, oltre ad essere necessari centinaia di bozzoli, è importante essere delicati.

 

La tessitura

 

La tessitura è il momento più impegnativo. Per l’ordito occorre il lavoro almeno otto donne, di altre tre per la trama.

Per creare a telaio venti centimetri di stoffa può occorrere anche una giornata intera. Si stima che per produrre quattro Lionzu, Maria Corda, impieghi un anno.

 

telaio tramas de seda

Telaio

 

Su Lionzu

 

anania

Anania

La produzione della seta e la tessitura del Lionzu  richiedono molto amore, tempo e attesa.

Il copricapo del costume tradizionale di Orgosolo, largo trenta centimetri e lungo un metro e mezzo, è un gioiello raro e per questa ragione, non è un articolo facilmente commerciabile. Il suo valore, in termini monetari, è difficilmente quantificabile.

I vestiti indossati dalle donne e dagli uomini, che sfilano nelle processioni religiose sarde, in particolare modo nel piccolo paese barbaricino, sono delle vere e proprie opere d’arte.

Abiti che hanno un valore economico rilevante, spesso lasciati in eredità da madre in figlia, da padre in figlio.

Il museo “Tramas de Seda”

 

Il negozio museo Tramas de Seda si trova nel centro di Orgosolo. Merita assolutamente di essere visitato.

Maria Corda è l’esempio vivente della tenacia dei sardi. Una donna che ama profondamente il passato e gli usi antichi.

Apre il suo negozio a turisti, visitatori, bambini per laboratori didattici, principalmente con lo scopo di trasmettere la sua passione e continuare a tramandare, insieme alla figlia, questa meravigliosa tradizione, unica in Italia.

 

Informazioni utili:

  • Tramas de Seda via Mercato 7 Orgosolo (Nuoro)
  • Telefono: 0039 320 890 4615
  • e-mail: mariacorda.tramasdeseda@gmail.com
  • Per visitare il museo è consigliabile effettuare la prenotazione sulla pagina Facebook dedicata
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