La storia del treno verde di Sardegna

 

Il treno verde di Sardegna accompagna i viaggiatori alla scoperta dell’isola che non ti aspetti. 

 

L’isola dell’entroterra. Quella che affascinò l’enigmatico scrittore David Herbert Lawrence, dalla cui penna nacque, nel 1921,  il libro di viaggio “mare e Sardegna”.

Itinerari ferroviari su binari e traversine di legno, suggestivi panorami che cambiano come cambia il paesaggio, stazioni che raccontano storie di un tempo oramai lontano .

Il trenino verde è un servizio turistico offerto da ARST ma la sua storia inizia nel 1860 quando, per togliere la Sardegna dal suo isolamento, attraversando le zone interne del territorio sardo, si iniziò a parlare di collegare i porti di Terranova (Olbia) e Cagliari.

 

trenino verde Nurallao

Sosta treno verde

 

Benjamin Piercy il padre delle ferrovie sarde

 

Nel 1862, la costruzione della strada ferrata fu affidata al Sig. Gaetano Semenza e alla sua Compagnia Reale londinese.

Successivamente, nel 1863, il Re Vittorio Emanuele II accorda la concessione del terreno della stessa società che, per la realizzazione dell’obiettivo, si avvale dei progetti dell’ingegnere Benjamin Piercy.

Sono diverse le diramazioni delle ferrovia che furono costruite negli anni successivi. Nonostante questo, alcune parti dell’isola, quelle più impervie quali Barbagia, Ogliastra, nuorese, Gallura e Sulcis, rimasero escluse da qualsiasi collegamento.

Le signore viaggiano in compartimenti separati, diversi da quelli occupati dagli uomini. Era vietato fumare a bordo dei treni e non era possibile trasportare armi da fuoco.

 

trenino verde 1

Foto d’epoca

 

Treno verde di Sardegna con Barbagia Express

 

Rimane il fascino senza tempo di quei viaggi grazie al servizio realizzato da Barbagia Express.

Il treno verde di oggi offre vari tipi di escursioni su strada ferrata.

Le tratte: Mandas-Laconi, Mandas-Sorgono, Mandas-Ortuabis, Mandas-Sadili, Mandas-Bettilli, Mandas-Seui e Monserrato-Mandas la linea che percorse Lawrence nel 1921.

La scorsa estate, durante il mio viaggio in Trexenta, Marmilla e Sarcidano, ho avuto il piacere di effettuare uno di questi itinerari: Mandas-Laconi

Mandas è un piccolo, delizioso borgo il cui nome rimanda subito all’autenticità del territorio; Mandara in sardo, Mandra in latino, “recinto per bestiame” in italiano.

 

Is Paras

Nuraghe “Is Paras”

 

Da Mandas partono le vetture del treno verde di Barbagia Express.  Anche io, da qui, sono partita alla volta di Laconi.

Era una giornata di fine luglio del 2020, molto calda. Ricordo il vento che entrava dal finestrino, tirato giù fino a metà. Le tendine che svolazzavano a contrasto con il cielo terso, azzurro brillante.

La prima sosta del trenino verde è stata il sito nuragico di “Is Paras”. Dopo la visita guidata dell’area archeologica, abbiamo ripreso il viaggio.

In  seguito ad un breve stop al bar della stazione di Nurallao, siamo arrivati alla stazione di Laconi, capolinea dell’escursione su rotaie.

 

trenino verde Laconi

Stazione Nurallao

 

La stazione di Laconi è un luogo magico, avvolto nel passato. Stampe d’epoca, la postazione del bigliettaio. Tutto, all’interno di questo edificio, parla della storia di questa antica ferrovia.

Dopo aver trascorso la giornata a Laconi ed aver visitato il museo delle statue menhir ed il parco Aymerich (accompagnati da una guida esperta), siamo ripartiti alla volta di Mandas.

Mi sono immaginata lo stupore di Lawrence nel vedere questi luoghi, un secolo fa. Indubbiamente, la giornata trascorsa a bordo del treno verde, anche per me, è stata una delle rivelazioni di quel bellissimo viaggio di fine luglio dell’anno covid 2020.

 

 

 

 

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