
La gola di Gorropu
Nel cuore selvaggio dell’Ogliastra, nel territorio che unisce i comuni di Urzulei ed Orgosolo (Barbagia), tra i rilievi del Supramonte, si apre uno dei gioielli naturalistici più spettacolari d’Europa: il canyon di Gorropu.
Chiamato anche Gola di Gorropu, questo impressionante corridoio di roccia, scavato dal fiume Flumineddu nel corso dei millenni, è una meraviglia della natura che incanta chiunque lo attraversi. Le pareti imponenti, che in alcuni tratti superano i 500 metri di altezza, lo rendono il canyon più profondo d’Italia e uno dei più profondi d’Europa.
Camminare tra le sue rocce variopinte, erose dal tempo, dove la luce del sole filtra soffusa, è come entrare in un mondo primordiale, silenzioso, maestoso, vivo. La gola è anche un habitat prezioso per specie rare tra cui l’aquila reale e il muflone sardo.
- Parte Verde
- Parte Verde
Perché visitare Gorropu
Gorropu non è solo un’escursione: è un viaggio nel cuore autentico della Sardegna, un tuffo nella sua anima più aspra e profonda. Visitare la Gola di Gorropu è infatti un’esperienza unica per gli amanti del trekking, della geologia e della natura incontaminata.
Entrando nel canyon si è subito istruiti sul percorso che offre diversi step di difficoltà; da quello più leggero (il verde) a quello estremo, adatto solo agli escursionisti esperti.
Partendo dall’area ticket si prosegue verso l’interno per circa 1500 metri, la maggior parte dei quali sono abbastanza impegnativi poiché si devono superare massi e dislivelli importanti.
Il percorso nel canyon di Gorropu è suddiviso, infatti, in tre sezioni, contrassegnate da tre colori diversi: verde, giallo e rosso, che indicano la difficoltà crescente del tragitto.
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🟢 Si tratta del percorso più semplice e accessibile, può essere fatto da chiunque, anche senza particolare esperienza escursionistica (primi 500 metri)
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🟡 Questo tratto presenta una difficoltà maggiore rispetto al verde, con passaggi che richiedono l’uso delle mani per superare alcuni massi e tratti più scivolosi
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🔴 Il percorso rosso è il più impegnativo; richiede una buona preparazione fisica, tecnica, oltre che, in alcuni punti, attrezzatura specifica per l’arrampicata e la discesa.

Ingresso sentiero da Ghenna Sìlana
Come arrivare
Il punto di partenza più comune è dalla località Genna ’e Silana sulla SS125. Si può anche accedere da Sedda ar Baccas o dal fondo della gola partendo dal ponte di S’Abba Arva (l’acqua bianca in sardo).
Io ho fatto l’escursione assieme alla guida ambientale Ivan Deplano. Abbiamo lasciato le auto al passo di Ghenna Sìlana e siamo scesi lungo il sentiero che porta a Gorropu con una lunghezza complessiva di 4,2 km dislivello di circa 650 m, durata del tragitto in discesa circa 2 ore.
Al rientro abbiamo usufruito del servizio navetta di Chíntúla; da un’area di prelievo nei pressi di Monte Orrúbiu, i visitatori sono trasportati al campo base sulla statale, tramite un breve tragitto percorso in jeep. Una volta raggiunto il punto di arrivo, con un comodi trasfert gli autisti sono condotti a recuperare le auto presso il passo Genna Sìlana.
Consigli e informazioni utili
- Vestirsi in maniera adeguata, scarpe e bastoni da trekking.
- Se si scende alla gola in estate (cosa che mi sentirei di sconsigliare) portare anche costume da bagno, scarpe da acqua trekking o scarpe da scoglio e telo mare; all’ingresso del canyon sono presenti una serie di piscine naturali di acqua fredda, rigenerante.
- Portare cibo e acqua a sufficienza.
- Da evitare, possibilmente la discesa e la risalita nei mesi estivi, il dislivello è importante.
- Nei mesi più caldi è consigliato l’utilizzo di repellenti per zanzare e zecche.
- L’accesso al canyon è consentito previo pagamento di un ticket d’ingresso
- Importante: affidati sempre a guide locali, anche se il sentiero per la gola è ben segnalato il rischio di perdersi è sempre molto alto.
La leggenda di Gorropu: dove il diavolo cammina a mezzogiorno
Gorropu non è solo un capolavoro della natura; è anche terra di antiche leggende, tramandate per generazioni dalle genti del Supramonte. Le pareti scoscese, l’eco dei passi tra le rocce, il silenzio che avvolge ogni cosa; tutto sembra suggerire che Gorropu custodisca un segreto. Secondo la tradizione popolare, la gola sembra sia abitata da spiriti e forze misteriose.
La leggenda più nota racconta che a mezzogiorno in punto, quando il sole è allo zenit e il canyon si fa buio come la notte, il diavolo attraversi la gola. Si dice che in quell’istante l’aria si fermi, gli uccelli smettano di cantare e anche il vento si nasconda. Chi ha il coraggio (o l’incoscienza) di trovarsi lì, in quell’ora, rischia di incrociare lo sguardo del demonio o di perdersi per sempre tra le pieghe della gola.
Altri racconti narrano di draghi nascosti nelle viscere del canyon, di voci misteriose che si levano dalle pareti, di viandanti scomparsi, di pastori che hanno visto strane luci nella notte. Qualcuno giura di aver udito un lamento provenire dalle rocce, come se la montagna custodisse un’anima.
Come accade spesso in Sardegna, la leggenda nasce dal profondo rispetto per la natura selvaggia. Gorropu è un luogo che incute timore e meraviglia: difficile, remoto, sacro; dove l’uomo deve camminare in punta di piedi.
- Ingresso Bar Sìlana
- Route 125
Il bar Sìlana e la Route 125 Orientale Sarda
Sulla vetta del passo di Genna Sìlana c’è il bar omonimo diventato famoso non solo per la sua posizione, ovvero sulla vecchia statale orientale sarda, la SS 125, ma anche per essere frequentato da motociclisti provenienti da ogni dove che qui sostano, dopo aver percorso una delle strade più panoramiche di Sardegna.
Ispirandosi alla più famosa Route 66 americana, i titolari del locale hanno (sapientemente) creato un iconico luogo di ritrovo e aggregazione, proprio adiacente all’ingresso del principale sentiero che conduce alla gola di Gorropu.
Fermarsi a riposare qui, bevendo un’ Ichnusa, dopo aver camminato tutto il giorno, è un’esperienza che consiglio vivamente; essendo un passo all’altezza di 1017 s.l.m. (in piena estate) l’aria fresca è davvero gradevole.
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